martedì 20 settembre 2011

Assignment 6

Questo assignment devo ammettere che mi è stato molto utile e sono contento di averlo "dovuto" fare. Prima di tutto trovo che il servizio svolto dal professore nell' iniziarci al difficile mondo della ricerca bibliografica sia lodevole visto che in futuro non credo che un altro professore perderà tampo a fare video di tutoral per noi. Inoltre mi sono reso conto del fondamentale ruolo che ha l' inglese per tutti coloro che lavora in ambito biomedico, io onestamente speravo di sfuggire a questo confronto, ma a questo punto mi arrendo alla consapevolezza di dover colmare questa mia lacuna.
Fortunatamente mi sembra che PubMed non sia particolarmente difficile da usare, certo ha molte fonzioni il cui significato in certi casi mi è oscuro ma sono dell' idea che già dopo i tutoral e qualche ora di allenamento si possa riuscire a portare a termine una ricerca basata su poche e semplici parole chiave. L' unica cosa un po confusionaria è la ricerca per autori visto che le omonimie sono moltissme e senza altre parole chiave vengono tantissimi risultati ma solo pochi dell' autore richiesto. Io per esempio mi sono letto un po di articoli di un certo Gulisano m di ambito pediatrico nella convinzione che fosse il mio prof. di anatomia e invece era un ricercatore catanese pediatra per l' appunto. Riguardo al problema dell' acceso libero al materiale pubblicato sulle riviste on-line in effetti mi sembra abbastanza vergognoso visto che in altri campi, per esempio quello storico, questo non accande, anzi le case editrici dovrebbero per prime regalare agli atenei o agli istituti di ricerca il loro materiale perchè la conoscenza dovrebbere essere un diritto per tutti e non un qualcosa su cui speculare. Fortunatamente però, tramite il trucchetto del proxy è possibile utilizzare l' abbonamento che l' università sottoscrive con le varie riviste specializzate per poter usufruire dei vari articoli per esteso.

Per concludere considerando le paure, relative al dovere di portare a termine una ricerca convincente ogni poco per non perdere il posto di lavoro, le ansie per la possibilità che mentre la tua ricerca è in fase di revisione qualcuno possa pubblicarne una migliore e la tua quindi venga rifiutata, la stanchezza relativa al fatto oltre alle ricerche si deve tenere le lezioni (questo all' università), andare ai congressi, fare le rivisioni degli articoli che ti sono affidati, il tutto condito da uno stipendio che in Italia è quasi ridicolo, io mi doamndo chi ancora ha la forza per fare lo studioso di professione. Tanto di cappello comunque.